Hotel 5 stelle della collezione MGallery-Accor nel centro di Cagliari
La storia
Palazzo Tirso fu progettato dall’architetto e ingegnere Flavio Scano e costruito tra il 1924 e il 1926 quale sede degli uffici della Società per le Imprese Elettriche e Idrauliche del Tirso, cui deve appunto il nome. Tale società, fondata nel 1913 a seguito della emanazione di una legge speciale che consentiva la costruzione e la gestione di bacini artificiali sul Coghinas e sull’omonimo fiume, che aveva origine sul’altopiano di Buddusò, divenne braccio operativo del Gruppo Elettrico Sardo, incaricato di attuare i primi programmi di sistemazione idraulica ed elettrica della regione e di favorire, attraverso questi, lo sviluppo economico dell’isola.
A partire dal 1961 Palazzo Tirso smise di ospitare al proprio interno gli uffici della S.E.S., i quali furono trasferiti nell’adiacente Palazzo Enel, edificato in adiacenza a Palazzo Tirso in sostituzione della centrale elettrica dell’impresa distrutta durante i bombardamenti del ‘43.
A seguito della nazionalizzazione della Società Elettrica Sarda, il Palazzo fu dapprima acquisito dalla Bastogi S.p.A, e successivamente, dal 1985, dall’Istituto Bancario San Paolo, oggi Banca di credito sardo, che ne occupò però soltanto il piano seminterrato, il piano terra e il piano primo.
La genesi del logo
Palazzo tirso fonda le sue radici sull’acqua, a partire dal suo nome, preso in prestito dal siume Tirso, il fiume più importante della Sardegna sia per lunghezza che per ampiezza, che attraversa l’isola da est verso ovest e dopo 152 km sfocia nel golfo di Oristano.
Un legame con l’acuqua che influenza in maniera evidente anche l’architettura dell’edificio.
Nonostante gli importanti cambiamenti effettuati sul palazzo durante la sua vita che hanno rivoluzionato e cancellato gran parte della sua struttura originale interna, si contano diversi esempi di elementi decorativi marini tra gli elementi autentici rimasti, come conchiglie e pesci all’interno dei mosaici e della fontana nella terrazza, e dei rivestimenti a squame accompagnati da altre conchiglie sulle lesene della facciata, questa invece rimasta sostanzialmente identica alla sua nascita.
Ed è in una città di mare che sorge Palazzo Tirso: Cagliari.
Cagliari, una città che sorge sul mare, ”una città nuda che si alza ripida, dorata, accatastata nuda verso il cielo” come la definisce D.H. Lawrence.
Persino la sua iconografia è fortemente le gata al mare. Il “dettato araldico” dello stemma di cagliari, concesso con regio decreto il 23 dicembre 1929, recita:
“Inquartato: nel primo e nel quarto alla croce di Savoia, nel secondo e nel terzo d’argento, al castello al naturale, aperto e fenestrato, torricellato di tre pezzi, quello mediano più alto, fondato su uno scoglio uscente dal mar, il tutto al naturale. Lo scudo ornato di palme, sostenuto da due tritoni e cimato da corona marchionale”
Uno stemma Araldico che ospita una grande quantità di elementi iconici legati al mare, racchiuso in una conchiglia sorretta da due tritoni.
Si può affermare che la storia araldica della città comincia nel medioevo, con la dominazione pisana, subendo diverse variazioni nella suo percorso. La partizione in quarti è già imposta dal periodo aragonese, due che accolgono il castello fondato sul mare, e gli altri due i pali d’aragona, successivamente soppiantati dallo scudo Sabudo che subisce anche una rotazione di 45°. La forma del contenitore stessa varia nel tempo evolvendo con l’evolversi del gusto e delle usanze, la forma della conchiglia va e viene imponendosi solo negli ultimi secoli.
Anche le due figure di contorno variano, presentandosi a volte come grifoni e a volte come tritoni. Da un certo periodo in poi questi ultimi si affermano, diventando parte integrante della configurazione araldica.
Uno solo è quindi l’elemento che rimane costantemente presente, sopravvivendo alle evoluzioni della storia, fin dall’epoca Aragonese: il castello fondato sul mare.
Palazzo tirso inoltre sorge all’interno di un contesto sardo caratterizzato da un forte carattere iconografico tradizionale e culturale che riesce a rappresentare un’identità visiva subito riconoscibile anche all’estero. Un patrimonio iconografico legato all’artigianato tessile sardo.
Il sapere artigiano è una delle caratteristiche che disegnano l’identità culturale di una comunità in maniera penetrante. Contiene in se memoria collettiva delle comunità
L’artigianato e l’iconografia locale costituiscono un veicolo, un volano che crea immagine: un immaginario figurativo di qualità della Sardegna proviene dal sapere artigiano locale. Una riscoperta della cultura sarda che sempre di più (soprattutto in tempi recenti) ha guidato e guida i migliori nomi del cinema, della letteratura, della moda e del design, costituendo un terreno comune di creatività e identità.
Il patrimonio tessile è tra i più ricchi della tradizione artigianale sarda, nonchè tra i più riconoscibili. Ha guidato la realizzazione dell’immagine della Regione Sardegna, un progetto che nasce con la volontà di tramandare un identità figurativa da cui dovranno nascere nuove identità dal carattere “sardo”.
La geometria seriale delle bisacce tipiche, in una delle sue più belle espressioni, la configurazione “bàttoro in posta”, è quella che in particolare ha influenzato il progetto del logo di Palazzo Tirso.
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